UNITRE MEDA

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università delle tre età

Altre cascine lungo la via Molino

Altre cascine lungo la via Molino: ul Batac e la casinê del Binda

Sul pianoro alle spalle della cascina Dell’Acqua delimitato dalla via Manzoni, dalla zona Vigna (via Giovanni XXIII) e dalla collina che porta alla Direttrice Sei, si trovano due piccole cascine collegate dalla via Molino. La prima è la Batac (da non confondersi con quella omonima molto più grande a ridosso di Camnago di cui ho già trattato in un precedente articolo) e la seconda quella del “Binda”. Le due case coloniche furono costruite dagli Agrati per dare casa ai propri coloni che lavoravano i vasti terreni lungo la via per Lentate. Tutte e due sono da datare ai primi del Novecento. Sono costruite su due piani (pianterreno e primo piano).

1 Estratto planimetria Comune di Meda, 1927. 1 La casinê del Batac, 2 la casinê del Binda

2 Archivio Brivio-di Carpegna, estratto planimetria Comune di Meda dei primi decenni del Novecento. In ordine le cascine: 1 Molinello, 2 Molino Traversi, 3 Batac, 4 Binda 5 Dell’Acqua

La casinê del Batac

Come già descritto nella precedente ed omonima cascina la destinazione d’uso è agricola, lo si evince dal termine stesso di batac, lo strumento per percuotere il grano. Uno sguardo alla planimetria del territorio di Meda del 1927 vedremo segnalata la sagoma a lettera “L” della cascina. Il corpo lungo ed orizzontale era destinato all’uso civile. Al pianterreno le cucine, sopra le stanze. Due scale interne collegavano al piano e al ballatoio con ringhiera. L’altro corpo piccolo era adibito a rustico. Le prime famiglie ad abitare furono i Borgonovo (Veran) che non a caso presero il soprannome di Batac. Ancora oggi tutta la zona è abitata da molte famiglie Borgonovo provenienti dalle vicine corti del Bregöj e della Fabrichê. Vi hanno abitato Luigi Borgonovo sposato con Teresa Boga e il cugino Serafino sposato con Luigia Galimberti e domiciliatisi in corte nel 1929, Luigi Colombo con la moglie Giuseppina Busnelli, i coniugi Giulio Sironi e Graziosa Busnelli, Riccardo Allievi (detto Sacripantu). Gaetano Colombo, Pietro Colombo, e la famiglia Sbraion e diversi immigrati. Ben presto le cucine e le stalle si trasformarono in botteghe di artigiani dei Borgonovo intarsiatori, Galimberti lucidatori e Galimberti tappezzieri.

3 batac

4 batac

5 batc

3 -4 -5 La Cascina del Batac ristrutturata

La cascina del Binda

Il bel dipinto della Madonna di Caravaggio (100×120 cm) opera di un pittore girovago, riporta la data del 1912. Potrebbe essere all’incirca l’anno di edificazione della cascina. Sappiamo che la prima famiglia contadina che ne ebbe la gestione fu la Binda di Barzago, non si occupava solo dei campi dei proprietari Agrati (Girelê), ma allevava bestiame. La cascina all’origine era suddivisa in due parti: sul lato destro il corpo abitativo, sul lato sinistro quello rustico con stalle e fienile. Poi si aggiunsero altri corpi di edifici per uso abitativo ed essendo una zona trafficata, trovandosi sul sentiero che portava al mulino, venne costruita sull’angolo una casa con osteria gestita da Virgilio Grisa. I Grisa sono una famiglia bergamasca di Brignano Gera d’Adda che negli anni Venti subirono un grave incendio in cascina costringendola ad emigrare a Lentate presso i nobili Valdettaro in qualità di contadini (il padre Luigi, la madre con ben 8 figli). Virgilio, uno dei figli, fece anche il muratore, il gerente delle trattorie “Nord” e “Trii Basei” di Meda e di un negozio alimentare di Lentate per poi stabilirsi definitivamente in via Molino. Gli Agrati vendettero la cascina ai Milesi. Le famiglie contadine che vi abitarono furono: la Budà; la Pennati proveniente da Calò nel 1935 e costituita da Guido e Ida Ghianda con cinque figli; la Brenna, la Milesi anch’essa numerosa e proveniente negli anni Trenta da Erve e la Zecchin.

6 La cascina del Binda


7 L’affresco della madonna di Caravaggio del 1912

8 La cascina anni Ottanta

Felice Asnaghi